Le tecniche e i metodi per curare la balbuzie si sono sempre occupati della manifestazione del problema cercando di intervenire sul flusso di fiato, sugli spasmi muscolari, sui movimenti della bocca, sui suoni emessi, sulla velocità, ecc. Insomma hanno cercato di agire sulla parola piuttosto che sul pensiero.
Provando ad analizzare il pensiero dei balbuzienti ci si accorge che, mentre si parla, una parte dell’attenzione è dedicata a pensare cosa dire, ovvero alla frase. L’altra parte della nostra attenzione si concentra sul come dirlo, ovvero alla ricerca di un eventuale blocco e ai meccanismi attraverso cui è possibile superarlo.
Questo processo di pensiero crea una differenza tra la velocità alla quale si parla e la velocità alla quale si pensa che promuove la ritmica del balbuziente.
La ritmica del balbuziente è caratterizzata da frasi brevi (da 3 parole) e veloci che inducono i balbuzienti a pensare prima che si cominci a parlare e nelle pause tra una frase e l’altra.
Chi non balbetta invece trova durante il suo eloquio il tempo necessario per pensare a cosa dire, allungando così le frasi.
Con l’utilizzo degli esercizi si inizia a pensare a ciò che si vuole dire e non al blocco, così come viene spiegato nel grafico.
Al termine delle lezioni le frasi brevi e veloci, le accelerazioni improvvise e le pause tra una frase e l’altra saranno sostituite da un eloquio fluido. Le frasi saranno composte da 12-15 parole con un progressivo incremento della velocità.
Si inizierà infatti con frasi semplici in situazioni protette che permetteranno di sperimentare la sensazione di parlare senza blocchi. In seguito i discorsi diventeranno più complessi, le frasi più articolate e ci si esporrà a situazioni maggiormente ansiogene.
A questo punto il corso si può considerare concluso, in quanto il balbuziente ha ormai una tecnica che gli permette di affrontare ogni tipo di situazione parlando senza blocchi!