Ad un anno e qualche mese dalla mia prima testimonianza, sento che sto passando per una evoluzione, e mi sono deciso a rifare il viaggio dentro di me, per capire cosa sia realmente cambiato in questo lasso di tempo.
La domanda che sorge spontanea è: sono ancora balbuziente? La risposta è più difficile di quanto ci si possa aspettare, infatti pur ammettendo il personale fallimento di non essere riuscito in un anno a raggiungere il livello di dizione di un “normoloquente,” posso dirmi comunque sicuro di me. In realtà la risposta non è tanto difficile, ma è la domanda ch’è impervia. Infatti la concezione della domanda cambia da persona a persona.
Se dovessi rispondere a tale domanda con gli occhi di un balbuziente tipico, la risposta sarebbe più che altro deludente: ma è proprio questa la cosa più assurda e straordinaria, e che mi lascia immaginare come sarà il mio futuro. Infatti, nonostante non mi definisca guarito dalla balbuzie come avrei sperato, ne inizio a sentire i primi effetti benevoli. Quelli che prima mi ripetevo solo a parole, ora inizio a sentirli davvero, li vedo, li percepisco. La balbuzie non mi fa più paura. Non utilizzare la tecnica per una settimana non mi fa più paura. Non temo più di ridiventare balbuziente. (Dopotutto questa è la più grande paura di un balbuziente, che paradossalmente lo porta a balbettare)
So che riesco a dire quello che voglio, se lo voglio. Ed è questa la cosa più straordinaria di cui prendo con gioia atto. Questo è l’effetto del corso che uno non si aspetta, appunto poiché all’ora partivo da una prospettiva che oggi mi è quasi del tutto ignota.
Vedendo di non temere più la balbuzie, e capendo di essere capace, volendo, di non balbettare, ci si rafforza l’animo, quasi non te ne frega più dei giudizi altrui.
Si dice: “La prima lunga la potrai togliere quando non sentirai più l’esigenza di toglierla”, e devo dire che mi sento molto vicino a quel punto.
La prima lunga solitamente non la faccio più, alle volte trascendendo, ma mi impongo di farla regolarmente per dimostrare a me stesso, che volendo riesco a farla. Non lo so se sia la cosa giusta da fare, però sto facendo questa prova, e noto che riesco sempre con più agevolezza a passare da un modo di parlare tecnicamente perfetto, a parlare costruendo la frase mentre la dico senza però seguire tutti gli esercizi. Questa qua è a mio dire la diretta conseguenza del non caricarsi più in mente le frasi.
Continuo a fare la tecnica al meglio che posso, senz’altro, ma adesso non mi sento più soggiogato come prima da essa, mi sento più libero, sia dalla balbuzie che dalla tecnica in sé.
Sento che sto arrivando a padroneggiarla al punto tale da poterne gradualmente iniziare a farne a meno e mantenere comunque una corretta dizione.
Il mio iniziale progresso è stato interrotto poco dopo il corso per motivi di forza maggiore, e non ho ottenuto quanto speravo durante il corso, nei tempi che speravo, malgrado ciò, i miei parametri sono cambiati, è cambiato il mio modo di vivere questa condizione, e in qualche piega nascosta del mio cervello c’è già ciò che mi aspetta. Non lo posso vedere, ma ne sento il profumo.
Ho scelto di fare il corso e di renderlo mio anche dopo le due settimane, e dato che il vero banco di prova di una scelta è dover rifare la stessa scelta, sapendo già cosa ci comporta,
posso dirmi pronto a rifarla.
Alessandro