Ciao sono Consuelo,
mando qui un pensiero sulla balbuzie. E’ un pensiero legato proprio all’aspetto intimo del problema.
Quando ho iniziato a “naturalizzare” la tecnica mi è sembrato quasi di scoprire l’acqua calda. Da tempo cercavo di farlo e non riuscivo. Ricordo molto bene i mesi passati allo specchio ad esercitarmi, parlare, fare discorsi inutilmente, E’che proprio tecnicamente avevo un’impostazione sbagliata, dovuta agli errori del passato. Io feci il corso quando la tecnica stava all’inizio, non avendo poi continuato ad aggiornarmi sui cambiamenti e non avendo più avuto contatti con l’associazione, la mia tecnica, col passare del tempo si era ‘storpiata’. Per cui quell’impostazione scorretta si era stabilizzata e non andava via. Avevo una gran voglia di cambiare, ma quando mi mettevo allo specchio tecnicamente era una tragedia.
Ma proprio a livello acustico io sentivo che era tutto sbagliato. Sentivo che il mio modo di parlare non era naturale e fluido come invece riuscivano a fare tutti i corsisti. E per un momento ho avuto la paura che non ci sarei riuscita. Poi, quando finalmente ho capito quello che dovevo fare, quasi quasi non volevo crederci. Da quel momento ho avuto come un forte impulso a parlare. E ho capito che stava iniziando la mia strada, il mio percorso che non avrei mai abbandonato. Mi sono detta e ho sopratutto capito che da quel momento in poi sarebbe stato al centro della mia vita. Che l’unica cosa che volevo era andare verso l’uscita del tunnel. Ho cambiato la mia mentalità. L’atteggiamento nei confronti di quello che mi circonda.
Le prime due settimane di corso sono dedicate all’apprendimento della tecnica, se vogliamo in modo meccanico. Eseguendo tutti gli esercizi, come venivano impostati, riuscivo già a fare frasi lunghe. In quei giorni avevo iniziato a sentire delle persone su skype. E una di quelle sere, parlavo con una persona che dalla balbuzie era uscita senza nessun corso, che mi diceva che un segreto era parlare tanto, ma tanto. Che più si parla piu si migliora e piu si capisce come uscirne. E in quell’occasione mi fece parlare per 3 ore senza fermarmi. Inizialmente la mia velocità era molto bassa, direi una velocità 2, e percepivo qualche blocco. Poi piano piano la velocità iniziò ad alzarsi. già dopo 2 ore ero nettamente molto piu veloce perchè il mio pensiero si era velocizzato e non vedeva i blocchi. Alla fine della videochiamata, giuro che mi sono sentita una persona diversa. Subito ho chiamato un conoscente che non avevo mai telefonato prima, per testarmi, perchè chiamando una persona per la quale sentivo ansia sarebbe stato un ottimo riscontro di tutto ciò. Con mio sommo stupore notai che riuscivo a parlare facendo frasi lunghissime. Parlai per un’altra ora.
Mi vennero pochissimi blocchi che superai senza mettermi problemi. Sempre prima lunga e poi tutti gli esercizi, perchè non ne salto uno. Quella notte andai a letto con le labbra screpolate, reduce cmq di due settimane spese ad esercitarmi. ma ero felice, davvero, Perchè avevo capito qual’era la mia strada. Per due mesi, tutti i giorni, da appena alzata la mattina, il mio primo pensiero era parlare e superare tutto senza scappare mai. durante quei due mesi, tutti i giorni ero in preda all’ansia di parlare. Stavo male se stavo zitta.
Avevo e dovevo assolutamente parlare tanto e fare discorsi per mantenere la fluidità, per testarmi continuamente. Avevo questa smania di parlare come se avessi la paura di non riuscire più a farlo. Quindi per me non esisteva un solo giorno non speso a parlare tanto. Ricordo che stavo al telefono e su skype parecchie ore al giorno e andavo a dormire rauca. Adesso sono passati 5 mesi e quell’ansia non ce l’ho più. Sono andata avanti. Ho capito che anche i silenzi sono importanti. Adesso se non faccio discorsi per mezza giornata non succede nulla. Mi sono stabilizzata.
Ho sbloccato molte situazioni e sto continuando a sbloccarne altre, a conquistarle. Poi qualche blocco o qualche imperfezione può arrivare, è normale e non succede assolutamente niente, supero tutto senza mettermi problemi.
Tutto questo mi fa percepire che dalla balbuzie se ne può uscire veramente.