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Federica

Mi chiamo Federica, ho quattordici anni ed ho fatto il corso di Giuseppe Coppola quest’anno.
La mia vita dopo il corso è cambiata molto. Prima di frequentarlo, ogni volta che parlavo, era un blocco continuo, anche chiamare per nome un’amica era difficile, m’impuntavo su una consonante e li era finita. Ogni volta che dovevo parlare ci pensavo un’ora prima, per ragionare bene su quello che dovevo dire, con le parole giuste per non bloccarmi: in pratica era uno stress ed in più, come se non bastasse, c’erano quelli che mi facevano il verso dietro.

Finché una sera, guardando il Maurizio Costanzo Show, ho visto Giuseppe che parlava del corso e del metodo per eliminare la balbuzie. Il modo di parlare di Giuseppe della balbuzie mi ha colpito molto, anche se non ricordo bene le parole, tanto da farmi decidere di fare il corso, così l’ho detto a mia madre e lei si è subito attivata per avere il numero di telefono dei ragazzi dell’associazione.

I’incontro di presentazione è stato organizzato di domenica e ricordo che ero molto emozionata. Il corso vero e proprio è iniziato, invece, il giorno dopo, quel giorno al posto dell’emozione prevalse un po’ di ansia, prima di tutto perché non conoscevo nessuno e poi perché avevo paura di non sapere cosa dire. Arrivata lì mi sono resa conto che erano tutti nelle mie stesse condizioni, e l’ansia si è calmata un po’.

I primi giorni non sono stati particolarmente difficili per due motivi: il primo perché ci hanno spiegato quello che avremmo dovuto fare, e cioè parlare in un certo modo, il secondo perché, più che difficile emotivamente è stato doloroso fisicamente, mi spiego: per parlare in quel modo, bisognava aprire al massimo la bocca quando si pronunciavano le vocali e quindi, dopo un po’, mi faceva male tutta la faccia.
Posso dire però di essermi anche divertita.

Nella prima settimana parlavamo ancora a velocità bassa, poi pian piano abbiamo aumentato, fino a parlare, come parliamo oggi. All’inizio parlare in quel modo mi sembrava una sciocchezza, ma soprattutto pensavo che mi avrebbe esposta a delle figuracce. Quando però ho provato e, ho cambiato la velocità, mi sono accorta che non c’è niente di male e che anzi è meglio parlare in quel modo anziché balbettando, perché non si hanno i blocchi.

Devo ringraziare, però, anche i miei compagni di scuola, che mi hanno dato una mano. La prima volta che ho parlato con loro in quel modo è stato durante un’interrogazione, e devo dire che ho apprezzato molto il loro comportamento: infatti, durante le interrogazioni di solito ci guardiamo tutti per suggerirci, loro invece quel giorno, per non farmi sentire gli occhi di tutti addosso, non mi hanno mai guardata.

E così finalmente oggi posso dire che essere interrogata e non balbettare è una grande emozione e una grandissima soddisfazione: finalmente posso dire tutto quello che voglio!
Ora il corso è finito e un po’ mi dispiace, ma, mi rassicura sapere che comunque continuerò a sentire i ragazzi del corso, non sono ragazzi qualsiasi, incontrati per caso e poi persi ma un gruppo di amici.