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Francesco M.

Le mie sensazioni: il racconto

È iniziato tutto nel luglio 2004… la mia ragazza mi dice che ha saputo, tramite un’amica, che c’è la possibilità di risolvere il problema della balbuzie frequentando un corso con insegnanti, ex balbuzienti, provvedendo al pagamento solo a risultato ottenuto. Tutto questo per me, è pura eresia, pura fantascienza. Purtroppo questo scetticismo mi è stato trasmesso dai risultati negativi, ottenuti frequentando altri corsi in età adolescenziale, pagando senza ottenere nulla e per questo demotivato. Per cui ogni volta che sentivo parlare di “questo strozzini della parola” mi arrabbiavo.

Ma il giorno 15 ottobre alle ore 17 circa mi arriva una telefonata del Signor Riccardo Valentini, della Società Italiana Cura della Balbuzie, per farmi sapere che il giorno 17 ottobre si sarebbe tenuto un incontro informativo all’Hotel Terminus sito in Piazza Garibaldi, Napoli, ore 19:00.

Richiamo la mia ragazza, arrabbiato come non mai, per chiedere perché aveva osato tanto, senza chiedermi l’autorizzazione. Lei mi rispose che lo faceva soltanto per il mio bene. La domenica mi sveglio nervoso, cerco di sfogare la mia rabbia allo stadio, ma la partita del Napoli mi rende ancora più nervoso.

Arrivo a casa, mi cambio, prendo l’auto e vado all’incontro.

Sono il primo, non c’è nessuno, chiedo ad un collaboratore dell’albergo dove si sarebbe tenuto questo incontro e mi accorgo, mentre parla, che è balbuziente anche lui… Penso “ La serata inizia bene”. Mi accompagna in una sala, dove non funzionano i condizionatori, già l’ansia mi fa sudare, mancava soltanto questo…All’improvviso arriva una persona, vestita in giacca e jeans, capello brizzolato, si chiama Flaviano, gli chiedo subito se sa qualcosa di questo corso, mi risponde che è anch’egli un ex-balbuziente e che adesso insegna. Penso che mi stia prendendo in giro dato che non si è bloccato neanche una volta, strano. Iniziano ad arrivare le prime persone, una che mi colpisce particolarmente è Tamaro, che quando parlava muoveva i muscoli del viso, pensa subito che se fossero stati tutti come lui io sarei risultato il migliore.

Siamo pronti per il tutto, ognuno con le sue ansie e le sue paure, ma soprattutto con lo scetticismo che caratterizza coloro che non credono più in questi oratori.

Arriva il famoso (ma per chi?!) Giuseppe Coppola, inventore del metodo che risolve la balbuzie. Tipo magrolino, con capello che gli copre il viso (scherzo è più lucida la sua testa che una palla da bowling), inizia a raccontare la sua esperienza, lo ascolto.

Dopo aver narrato la sua storia, l’incontro termina, con un appuntamento (per chi risultasse essere interessato) per il giorno successivo in Via Soccavo, Napoli.

Mentre torno a casa, il mio scetticismo mi impone di pensare che questa è l’ennesima fregatura, ma con il fatto che si paga soltanto a risultato ottenuto varrebbe la pena tentare.

Arrivo all’incontro successivo con un atteggiamento di sfida e pensando chissà se veramente questi “idioti” possono fare qualcosa di utile.

Inizia il corso, con Coppola che ci spiega il metodo che dovremo usare, ci pone delle domande, alle quali dover rispondere in maniera da scomporre le parole. Tutto mi sembra strano, ma sto al gioco.

Il tutto mi rende abbastanza curioso.

Il secondo giorno, nuovamente gli stessi esercizi, ma con l’aggiunta di qualcosa e così per l’intera settimana. Inoltre, ci dicono di esercitarci a casa, leggendo e parlando davanti allo specchio.

Ma per impegni lavorativi, venerdì 22 ottobre sono dovuto partire per Milano. E pur di non perdere le lezioni mi sento telefonicamente con Flaviano, uno degli insegnanti, il quale mi fa esercitare. Ma questo viaggio, mi fa riflettere su tutto quello che sto facendo e sono sempre più dubbioso. Il lunedì torno a Napoli e vado al corso con la consapevolezza di non voler mollare anche se tutto mi sembra non valido. Ma non mi va di abbandonare, tanto non costa nulla.

Inizio la settimana con altri stimoli, trascuro il lavoro, trascuro la ragazza, annullo tutti gli impegni lavorativi per riuscire a dedicare più tempo possibile a questo appuntamento.

Si prospetta una settimana dura, il tempo scorre in fretta, mi sembra tutto è uguale, non miglioro, anzi, vogliono farmi parlare in maniera più strana di come parla un balbuziente.

Torno a casa, mangio e mi rinchiudo nella mia camera per esercitarmi davanti allo specchio, mi sembra tutto così anormale, mi sento confuso, mi sento perso tra i pensieri che affollano la mia mente e non lasciano spazio alla lucidità di pensare nei tempi e nei modi giusti.

Arrivo a venerdì, sono psicologicamente scosso, stanco e  penso che tutto quello che sto facendo possa essere l’ennesimo fuoco di paglia; ho tanta voglia di abbandonare. Ma non ne parlo con nessuno, cerco delle risposte dentro me, ma sono triste. La mia stabilità è messa in dubbio da questa maledetta balbuzie che mi opprime la vita, mi impone le scelte, mi fa stare male, mi rende insicuro, mi spezza le ali.

Arrivo alla consapevolezza di non voler mollare, perché, o affronto adesso il problema, o mai più.

Mi esercito durante il giorno, ogni volta che ho un minuto libero, ogni secondo è utile per svolgere esercizi. Ormai mancano quattro giorni alla fine del corso ed i risultati non sembrano eccezionali. Ho la sensazione di essere più balbuziente di prima, di essere peggiorato invece che migliorato, ho il morale sotto le scarpe, sono stanco ma non mollo.

La notte non riesco a dormire, cerco delle risposte alle mie domande, che non riesco a trovare. Ho il cuore che mi batte a 1000 all’ora, mi sembra di morire.

All’improvviso, sabato, alle quattro del mattino scatta in me un qualcosa di importante, che mi induce a pensare.

Non posso non riuscire, ho sbagliato raramente nella mia vita, ho sempre ottenuto ottimi risultati in tutti i campi. Ho giocato a calcio fino all’età di 23 anni in serie B, C1.

Ho partecipato alle partite con la squadra artisti campani, tra gli attori e persone che contano. Il lavoro va bene, la mia vita affettiva va bene, ho personalità, carattere, ho una bella presenza ed ho fatto tante cose belle nella mia vita, perché non posso superare questo maledetto problema.

Decido di continuare, parlo sempre, in modo strano, ma parlo. Le persone mi osservano, in maniera strana, ricambio sorridendo. È diventato un gioco di personalità.

Il lunedì vado in banca, a lavoro, alle poste, litigo con la gente, parlo come mi hanno insegnato, senza problemi, imbarazzato ma lo faccio. Eseguo il tutto ovunque e con chiunque.

Il corso termina, sono contento dei risultati ottenuti, devo ancora lavorare per perfezionare il tutto.

Ma adesso sono sicuro di avere tutte le armi giuste per affinare il linguaggio ed essere così, in tutto e per tutto, un ex balbuziente. Inoltre, ho avuto l’opportunità di conoscere ragazzi fantastici, eccezionali, umili, persone vere, che cercano la gioia negli occhi degli altri e per cui non posso che riservare a tutti loro uno spazio importante nel mio cuore.

Vi ho raccontato la mia esperienza, è una sensazione unica, fantastica; poter dire tutto quello che si pensa senza i blocchi che ti tagliano le ali, ed io con le mie ali farò di tutto per far volare altri balbuzienti nel cielo aperto della parola.

Un abbraccio forte