SEGUI I NOSTRI WEBINAR GRATUITI SU FACEBOOK - IL PROSSIMO LUNEDÌ 6 GIUGNO H.19.30

Gabriele

Se vi dico che, qualche mese fa, andare in un bar con gli amici per l’ennesimo aperitivo era una guerra a tutti i livelli … dovete credermi.

Si svolgeva più o meno così:

Cameriera : << Cosa vi porto ragazzi? >>

Io pensavo “ un caffè, un caffè, un caffè, un caffè, un caffè, un caffè “

Amico1: << Un caffè macchiato >>

Amico2: << Una Coca cola alla spina >>

Io pensavo “ un caffè, un caffè, un caffè, un caffè “

Amico3: << Un caffè normale >>

E poi eccomi là, i suoi occhi incrociano i miei, i suoi occhi mi fanno capire che sono l’ultimo ad ordinare, che non ci sono santi, adesso tocca a me, che non c’è motivo di spaventarsi. Occhi che non hanno tempo da perdere. Occhi che sono più forti dei miei. Porta la penna sul foglio.

Io: << Un c-c…. un tè >>

Cameriera: << Gusto ? Limone.. pesca.. >>

Dovete essere informati su una cosa, ovvero che il tè a limone per me è una vera schifezza, ma la“ P “di pesca non mi usciva mica e quindi…

<< Limone >>.

Le sensazioni che provavo erano quelle di non esser riuscito a fare niente, di aver fatto l’ennesima figuraccia che tutti ricorderanno, la voglia di alzarmi e scappare via.
E’ la stessa sensazione che prova un comico quando finisce la sua battuta e nessuno ride.

La balbuzie ti porta a fare delle assurdità che solo un pazzo può fare.

Se vi dico che, qualche mese fa, avrei preferito di gran lunga perdermi, e quindi impiegare due ore in più ad arrivare a casa, pur di non chiedere un’informazione? E’ strano ma dovete credermi.

Se vi dico, anche, che a volte mi sono messo in ridicolo mandando un SMS ad un amico, scrivendogli che il citofono di casa sua probabilmente era rotto perché erano dieci minuti che suonavo ma nessuno si degnava di rispondere? dovete credermi ancora.

Tra l’altro, due ore dopo, tornando a casa, il mio amico non avendo le chiavi, suona al citofono e perfino la nonna sorda è corsa a rispondere?

Il citofono funzionava. Funzionava benissimo.

E poi dopo settimane e settimane di figuracce e delusioni si arriva a scoppiare e ci si ritrova la sera da soli a versare lacrime sul proprio cuscino.

Raccontarvi quello che invece mi sta accadendo adesso non è facile, perché è un’emozione troppo forte, un qualcosa che ti da forza, che ti fa sentire straordinariamente bene.

La balbuzie, si sa, è un problema grossissimo che può offrirti soltanto una vita mediocre.

Una vita mediocre e troppo limitata, pronta ad elidere il tuo benessere.

Ho passato undici anni della mia vita a restare zitto anziché dire la mia. Undici anni della mia vita ad aver paura degli altri, ad aver paura dei loro giudizi e dei loro infantili versi sottovoce. Parliamoci chiaro e cerchiamo di ammettere che non si può vivere così e soprattutto che questa è la vita che nessuno vorrebbe.

Da più di un mese frequento sto frequentando un corso per superare la balbuzie, il corso di Giuseppe Coppola, con due insegnanti ( ex-balbuzienti ) più che straordinari.

Posso dire che questa è stata la scelta più importante della mia vita, della serie “si chiude una porta, si apre un portone” ed è stato proprio così.

Da quando ho partecipato all’Incontro Informativo con mio padre, da quando il mio piede ha varcato la soglia di quella porta, la mia vita è cambiata. Ricordo che appena entrai presi posto a sedere all’ultima fila, come per nascondermi da qualcosa, sembrava quasi un incontro scuola-famiglia, ero teso, molto teso e non facevo altro che guardami attorno cercando di capire chi fosse balbuziente e chi no.

Guardare tutte quelle persone e saper quello che vivono mi stava lacerando lo stomaco, finché poi Giuseppe Coppola si presentò e cominciò a spiegarci il percorso da seguire.

Ci disse che attraverso delle tecniche che influiscono su alcuni dittonghi ed altro si poteva risolvere il problema della nostra vita in sole tre settimane. All’inizio non volevo credergli, anzi, per me era l’ennesimo tentativo a vuoto.

Mi sbagliavo. Mi sbagliavo eccome!

Vi assicuro che questo corso ha cambiato la mia vita e quelle di altre persone, e se dura più di tre settimane dipende soltanto da voi.

La cosa più assurda che mi viene da pensare è che sto scrivendo qualcosa sulla balbuzie e che oggi giorno ne parlo alla gente con una tranquillità “anormale”. Con questo corso ho fatto mille passi in avanti, con questo corso sono arrivato a volare, perché, come dice sempre il mio insegnante Flaviano : “ non c’è cosa più bella che accettare se stessi “ ed è vero!

Dobbiamo dimenticarci delle frasi “mangia – cervello”: “se non balbettassi direi … se non fossi balbuziente farei …” perché frasi del genere sono soltanto massi pesantissimi che schiacciano le nostre uniche speranze.

Quante interrogazioni andate male, quanti discorsi insensati, quanti sguardi contrari ho visto in questi anni, quante frasi hanno finito gli altri al posto mio, quanti ghigni e quanti versi mi son stati fatti. Basta! Basta! Basta! Basta!

Togliersi un problema in generale è la cosa più bella che si possa fare, smettere di balbettare ti offre una vita migliore e piena di nuove esperienze. Una nuova vita in tutti i sensi.

Qualche mese fa scrissi un breve racconto per un concorso rivolto a scrittori emergenti.

La verità è che amo scrivere perché il parlare per me è sempre stato come un Sudoku.

Ma ritorniamo a qualche settimana fa, quando la redazione del sito mi manda una mail dicendomi che sono lieti di invitarmi alla cerimonia di premiazione della prima Edizione del premio letterario e bla , bla, bla … e che la cerimonia è aperta a tutti, e che durante il suo svolgimento sarà possibile ascoltarne la LETTURA dei brani premiati.

Appena lessi quelle sette lettere infernali più che un blocco mentale mi venne un blocco fisico, sbiancai. Inutile dirlo, cominciai a deprimermi per quelli che erano i miei limiti.

Quello che vi voglio far capire è che adesso che ho fatto il corso non vedo l’ora di andare li e LEGGERE il mio racconto a centinaia e centinaia di persone, e, in caso di vittoria, fare anche un discorso pieno di ringraziamenti a tutte le persone che lo meritano.

La verità è che adesso mi sento libero di esprimere ciò che voglio e sono veramente felice, felice come non lo sono mai stato, perché oggi posso fare tutto quello che non ho mai fatto.

Perché da oggi guaderò dritto negli occhi le persone quando parlo.

Perché da oggi se non mi sta bene qualcosa dirò la mia opinione.

Perché da oggi un’interrogazione mediocre non si vedrà più.

Perché da oggi i miei discorsi saranno più che sensati.

Perché da oggi le frasi me le finisco da solo.

Perché da oggi non mi verranno fatti più versi.

Perché se vi dico che oggi andare in bar con gli amici per l’ennesimo aperitivo è la cosa più piacevole del mondo a tutti i livelli … dovete credermi.

E si svolge più o meno così:

Cameriera: << Cosa vi porto ragazzi ? >>

Io penso: “ Un prosecco“

Amico1 : << Un caffè macchiato >>

Io penso: “… con stuzzichini “

Amico2: << Una cioccolata calda>>

Io penso: << e un bicchier d’acqua, frizzante >>

Amico3 : << Cioccolata calda anche per me >>.

Ed eccomi là, i suoi occhi incrociano i miei, ma questa volta i miei son più forti dei suoi.

Le sorrido e le dico : << Un prosecco con stuzzichini e un bicchiere d’acqua frizzante >> E felice come un matto aggiungo: << basta così >> e ancora

<< grazie >>.