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Luca

Prima di conoscere Giuseppe Coppola, in tutte le situazioni di ansia e di
disagio, potevo parlare solo con i blocchi, il corpo si irrigidiva, sudavo e
diventavo rosso.
Mi sentivo a disagio, escluso da ogni conversazione, sfigato e irrecuperabile.
Ce le avevo tutte io!
Irrecuperabile per due motivi; il primo perché i miei genitori avevano già
sostenuto economicamente il peso di altri corsi senza darmi l’aiuto che
volevano e il secondo perché io ero sempre più inerme nei confronti della
balbuzie. Nessun corso frequentato era stato in grado di farmi controllare le
mie parole, perché nessuno degli insegnanti conosceva dall’interno la balbuzie.
Quando avevo 14 anni frequentavo gli scout e decidemmo di girare un video sul
primo pronto soccorso che si può dare a un ferito prima dell’intervento
dell’ambulanza. La parte in cui parlavo io trasmetteva ansia e disagio,
frustrazione nel non riuscire a dire due parole di fila senza bloccarmi. In
quei 7-8 minuti pensavo solo alla figuraccia che avrei fatto quando tutti gli
altri avrebbero visto il video. Mio padre era dietro la telecamera e mi
sosteneva, mi invitava a rilassarmi e concentrarmi sulle parole, ma ciò che io
ho detto in 7-8 minuti un non balbuziente lo avrebbe fatto in 5-6. Gli altri
amici nel rivederlo prendevano in giro,a turno, gli attori del video. Nella
scena in cui c’ero io calò un silenzio per me schiacciante che finì con frasi
di compassione tipo, “eri tanto emozionato, eri nervoso”.
No!
Io ero incazzato, ma accettavo e fingevo di essere timido.

Oggi, a distanza di quasi 20 anni,ho sicuramente un approccio diverso con la
telecamera, con gli amici, con gli sconosciuti e con me stesso, perché ho il
Metodo. Posso parlare senza blocchi, posso sentirmi libero di parlare o stare
zitto a seconda dell’argomento o a seconda se le persone meritano o no la mia
attenzione. Non sono più succube degli sguardi degli altri o di quello che io
ci vedevo dentro.
Sono libero e soddisfatto.
La vittoria più grande l’ho ottenuta con i miei sforzi, gli errori fatti,
accettare in pieno quello che mi stava succedendo e il mio continuare a credere
in quello strumento infallibile che è il Metodo Coppola, mi hanno dato fiducia
e mi hanno fatto alzare la testa.
All’inizio dell’avventura con Peppe, ero rimasto con un po’ di amaro in bocca,
avrei voluto che passate le due settimane di corso, la balbuzie fosse stata
soltanto un ricordo e invece dovevo iniziare a conoscerla ora per farla
diventare insignificante. Sembra un paradosso ma si inizia a smettere di
balbettare quando hai una tecnica che ti fa vedere come ti comporti da
balbuziente.
Oggi sono contento che non sia stato Peppe a “guarirmi direttamente”, ma
indirettamente e che io abbia messo da solo, attraverso il Metodo, il naso in
tante situazioni a me sconosciute.
Enorme aiuto e sostegno a fare questi nuovi passi l’ho avuto dall’associazione
che accoglie tutti i corsisti dopo aver finito il ciclo di due settimane di
lezioni. Ora si chiama Crescere Parlando, perché è proprio quello che avviene.
Confrontarsi e scambiarsi le impressioni è stato molto utile. Alcune persone
non vengono agli incontri perché pensano che non possono dare qualcosa agli
altri, invece non sanno che io ho preso più dai loro silenzi che da chiunque
altro parlasse per dire menzogne o raccontasse chissà quale situazione per
sembrare figo agli occhi degli altri.
Sono tantissime le cose da scoprire insieme ai ragazzi che hanno voglia di
saltare dall’altra parte e io non me ne voglio perdere neanche una.
Vivila, ti conviene, non stare lì a bloccarti!